Head Hunter: una panoramica su questa professione

Head Hunter è una locuzione inglese, che associa la parola head (testa) a hunter (cacciatore). Si tratta quindi di cacciatori di teste, ovvero professionisti specializzati nella ricerca e selezione di personale altamente qualificato, posizionato ai livelli di top management delle organizzazioni, che operano per conto della propria azienda o di aziende terze.

Questa professione nasce alla fine degli anni Quaranta negli Stati Uniti e solo circa dieci anni dopo approda in Europa. In Italia, la prima società di Head Hunting nasce solo all’inizio degli anni Settanta, per poi moltiplicarsi negli anni seguenti. Oggi quest’attività professionale è considerata ancora appannaggio delle grandi aziende e multinazionali.

Gli obiettivi da raggiungere

L’obiettivo che l’azienda vuole raggiungere rivolgendosi ad un head hunter è quello di migliorare il proprio organico e indebolire i competitor. I candidati da selezionare devono essere veri e propri talenti, delle risorse strategiche che possano rappresentare un vantaggio competitivo per l’organizzazione. Privare la concorrenza dei suoi migliori elementi non è un processo semplice.

I candidati che più spesso ricercano gli head hunter sono, infatti, candidati passivi, ovvero coloro che non sono alla ricerca attiva di un lavoro perché già occupati, che si differenziano, invece, dai candidati attivi, che sono coloro che si propongono rispondendo agli annunci di lavoro. Grazie ai social network professionali questa distinzione non è più così netta, ma questi due candidati necessitano di attenzioni e leve motivazionali diverse.

Le fasi del processo

Il processo inizia con un’analisi approfondita dell’azienda committente e del mercato di riferimento. Questa analisi serve per meglio individuare target e obiettivi e stilare un profilo delle competenze del candidato ricercato che sia in linea con il contesto lavorativo in cui dovrà inserirsi.

Il passo successivo è quello di pianificare un programma di ricerca. Per un head hunter, ricercare un candidato non significa attivare un solo canale di ricerca, ma attivare tutti i canali che sono utili per quello specifico candidato. Per un head hunter, oltre ad usufruire di social network professionali, è fondamentale anche avere una fitta e solida rete di contatti e relazioni, che gli permettano di partecipare agli eventi giusti per incontrare le persone giuste.

Alla fase di ricerca segue quella di selezione e infine c’è valutazione dell’inserimento e la consegna dei report all’azienda committente.

L’importanza della motivazione

Come abbiamo visto, gli head hunter ricercano spesso candidati passivi o, in ogni caso, candidati molto talentuosi che probabilmente ricevono molte altre offerte oltre quella dell’head hunter. Per questo motivo, è fondamentale attrarre il candidato e fornirgli una motivazione per accettare l’offerta. L’head hunter deve fornire qualcosa in più di quello che il candidato già ha oppure qualcosa in più di quello che gli altri offrono.

Per ogni candidato, a seconda delle sue caratteristiche personali e professionali, sono diverse le leve motivazioni che si possono utilizzare. Alcuni esempi sono offrire una retribuzione superiore, benefit più accattivanti, tecnologie all’avanguardia, maggiori giorni feriali.

In conclusione…

Quella dell’head hunter è una professione complessa e dinamica, che si rinnova ogni volta in relazione agli obiettivi da raggiungere. Non c’è un iter standard da seguire, ma ogni commissione è preceduta da un’attenta programmazione.

Per poter affermare di essere un cacciatore di teste è necessario avere alle spalle molta esperienza perché richiede una preparazione complessa e conoscenze molto articolate.

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